Come misurare il grasso addominale e perché è importante farlo

19 Settembre 2025
come misurare il grasso addominale (e perché farlo) 5 metodi

Capire come misurare correttamente il grasso addominale è essenziale per chi lavora nel mondo dell’attività fisica e del benessere. La sola osservazione estetica o il dato fornito dalla bilancia non bastano a stabilire il reale stato di salute di una persona.

Il grasso viscerale, in particolare, ha un impatto profondo sul rischio cardiometabolico, ma non sempre è visibile o correlato al peso corporeo totale. Saper misurare e identificare in modo affidabile il grasso permette di strutturare interventi più efficaci e personalizzati, migliorando non solo la performance e i risultati poi ottenuti, ma anche la prevenzione.

Come capire quanto grasso addominale si ha

La maggior parte delle persone valuta il proprio stato di forma usando una bilancia e calcolando l’Indice di Massa Corporea (BMI).

Tuttavia, questi strumenti hanno diversi limiti: il peso non distingue tra massa grassa e massa muscolare, né tiene conto della distribuzione del grasso corporeo.

Per esempio, una persona che pratica sollevamento pesi può risultare “sovrappeso” secondo il BMI, pur avendo una percentuale di grasso molto bassa.

Al contrario, individui apparentemente “normopeso” possono avere una composizione corporea alterata, con poca massa muscolare e un’alta percentuale di grasso, specie viscerale. Questo fenomeno è noto come “obesità normopeso” in riferimento a coloro che possono essere definiti “obesi magri”.

La reale comprensione della propria forma fisica richiede l’analisi della composizione corporea, cioè la valutazione della proporzione tra massa grassa, massa magra e acqua corporea. Solo attraverso questa analisi è possibile identificare condizioni a rischio, come la presenza di grasso addominale in eccesso.

Come si misura il grasso addominale: 5 metodi

Le principali metodologie utilizzabili per misurare il grasso (in generale) e, in particolare addominale sono:

BMI (Body Mass Index)

È il metodo più diffuso, ma anche il più limitato. Il BMI si calcola dividendo il peso (in kg) per il quadrato dell’altezza (in metri). Non distingue tra grasso e muscoli, né fornisce informazioni sulla distribuzione del tessuto adiposo e, quindi, neanche sul grasso addominale.

Circonferenza vita

La circonferenza vita (WC, Waist Circumference) è un indicatore antropometrico indiretto della presenza di grasso addominale, compreso il grasso viscerale. È ampiamente usata nella pratica clinica e nei protocolli internazionali (ACSM, WHO, IDF, NIH, ecc.) per valutare il rischio cardiometabolico. Secondo linee guida internazionali, un girovita superiore a 88 cm per le donne e 102 cm per gli uomini rappresenta un fattore di rischio per patologie cardiovascolari e metaboliche.

Plicometria

Metodo affidabile e validato, la plicometria misura lo spessore delle pliche cutanee in diversi punti del corpo con un apposito strumento (plicometro). A seconda del protocollo scelto (3, 4, 5 o 7 punti), consente una stima precisa della massa grassa e della sua distribuzione.

Per essere efficace, richiede un operatore esperto in grado di identificare i punti corretti, applicare le formule giuste e ripetere il test con precisione nel tempo. Viene spesso utilizzata da nutrizionisti, personal trainer e medici dello sport per monitorare i progressi nei programmi di allenamento e nutrizione.

SAD (Sagittal Abdominal Diameter)

Il SAD, ovvero la distanza tra la parte bassa della schiena e il punto più alto dell’addome (quando si è distesi supini), è una misura meno nota ma promettente. Secondo alcuni studi, rappresenta un indicatore più accurato del grasso viscerale rispetto al girovita, perché più direttamente collegato al volume addominale interno.

Un test pratico per misurare il SAD è stato proposto anche in ambito divulgativo: semplice da eseguire, può fornire una stima più realistica dell’impatto del grasso addominale sulla salute.

DEXA (Dual-Energy X-ray Absorptiometry)

La DEXA è una tecnica radiologica a bassa emissione che consente una valutazione dettagliata della composizione corporea: massa grassa, massa magra, densità ossea e, nelle versioni avanzate, distribuzione del grasso viscerale. È considerata uno dei metodi più affidabili e ripetibili, utilizzata sia in ambito clinico che sportivo.

Rispetto ad altri strumenti indiretti, la DEXA consente di stimare con buona precisione quanto grasso viscerale è presente nell’area addominale. È spesso usata in protocolli di ricerca e valutazione avanzata. La disponibilità dell’esame può variare in base al centro, ma il rapporto qualità/prezzo è generalmente buono per chi richiede analisi approfondite.

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