17.11.2024

Lo sport come farmaco: detraibile e assimilato a una medicina

Un importante passo avanti è stato compiuto con la sottoscrizione unanime del Ddl 287 in X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato, volto a riconoscere lo sport come farmaco. Nello specifico, nel Disegno di Legge si indica lo sport come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Questo permetterà ai medici di prescrivere l’attività fisica, incentivando le famiglie attraverso detrazioni fiscali.

 

L’iniziativa parlamentare mira a spingere le persone a fare esercizio fisico. E si colloca nel nostro panorama nazionale in cui purtroppo, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 28% degli abitanti (addirittura il 30% in Campania) è sedentario.

 

L’Italia è cioè popolata da persone molto pigre, tra l’altro, spesso, inconsapevolmente pigre! Ben il 25% dei pigri è, infatti, convinto di far sufficiente attività fisica.

 

Si tratta di dati preoccupanti non solo per le persone. Si deve considerare che OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità e OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico stimano che l’inattività fisica costerà, solo all’Italia, 1,3 miliardi di euro in spese sanitarie nei prossimi 30 anni.

 

Il DdL che prevede lo sport da inserire nella ricetta medica detraibile come farmaco

Una agevolazione fiscale per tutti gli italiani dai bambini ai più anziani così indica la proposta di legge firmata dalla senatrice Daniela Sbrollini. Obiettivo è offrire la possibilità di recuperare parte dell’investimento in pratiche sportive con il 730. Sarà dunque sufficiente una prescrizione medica e poi screening e check up regolari.

 

Prescrivendo lo sport come farmaco da parte del medico (inclusi pediatri e specialisti) si punta a indicare l’esercizio quale prevenzione e cura.

 

D’altra parte, lo sport era letteralmente entrato nella Costituzione Italiana già dal settembre 2023. Il comma 7 dell’art.33 dice che “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme“.

 

Esercizio fisico come medicina

In base a un rapporto congiunto dell’OMS e dell’OCSE facendo attività fisica 150 minuti a settimana, in Europa si potrebbero evitare 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili entro il 2050. In particolare, non si andrebbe incontro a 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 1 milione di diabete di tipo 2, oltre 400.000 casi di alcune tipologie di tumori. A ciò si aggiunga che si cercherebbero di prevenire oltre 10mila morti premature all’anno e più di 3,5 milioni di persone depresse.

In Italia si stanno verificando vari fenomeni che fanno scattare campanelli d’allarme. In primo luogo, l’allungarsi della vita media, cosa positiva, ma che deve far riflettere sull’importanza di conservare un fisico efficiente per contrastare le malattie.

In secondo luogo, l’eccesso ponderale. L’OMS ha calcolato che il 34,2% degli adulti italiani è in sovrappeso, il 12% è obeso. Complessivamente, il 46% degli adulti presenta un eccesso di peso.

Circa un paio di anni fa il Barometer Obesity Report calcolava che il 26,3% dei bambini e adolescenti italiani (popolazione tra i 3 e i 17 anni) era in sovrappeso o obeso.

La situazione è addirittura peggiore nella popolazione anziana (65 – 74 anni) in cui si stimava che il 46% era in sovrappeso e il 15,3% obeso.

 

Sport un farmaco senza controindicazioni

Il movimento e l’esercizio fisico fanno bene a qualsiasi età e non hanno controindicazioni. È stato dimostrato scientificamente che lo sport, praticato regolarmente, conduce a un miglioramento della qualità della vita. Addirittura chi ha malattie gravi quali il morbo di Parkinson o di Alzheimer può trarre vantaggio dall’attività fisica.

Riassumendo, tra i principali (tutti sono tantissimi!) effetti salutari riconducibili all’attività fisica vi sono:

 

– miglioramento della forza e della resistenza, caratteristiche particolarmente importanti con l’avanzare dell’età;

– incremento della salute ossea;

– controllo del peso;

– contrasto della depressione;

– prevenzione di malattie quali ictus, ipertensione, iperglicemia, iperlipidemia, diabete;

– contrasto all’insorgenza di tumori quali cancro al colon e al seno.

 

Enti come Fondazione Veronesi hanno accolto con favore l’azione legislativa ricordando anche tutti i rischi che si possono correre con l’obesità. Rischi troppo spesso sottovalutati nonostante in Italia vada aumentando il numero di soggetti obesi, di qualsiasi età.

 

In generale, l’auspicio è naturalmente promuovere un lavoro sinergico per portare avanti la consapevolezza dei benefici generati (se non altro) dallo sport come farmaco.

 

Già nel 2020 l’OMS aveva rese note le Linee Guida sull’attività fisica e il comportamento sedentario che possono contribuire a suggerire ai Governi come orientare le proprie politiche.

Il ruolo del personal trainer

Questo disegno di legge, oltre a far riflettere sulle preziose opportunità dell’intendere lo sport come farmaco, rappresenta un’enorme occasione per i Personal Trainer Certificati ISSA Europe.

 

È importante, infatti, sottolineare che quando si parla di esercizio fisico finalizzato al benessere si deve far riferimento ad attività fisica vigorosa.  Per esempio, realtà internazionali quali la World Health Organization enfatizzano i vantaggi di attività moderate-vigorose per prevenire malattie croniche e migliorare la salute fisica e mentale.

 

Ugualmente, American Heart Association raccomanda intensità moderate/intense per la gestione della pressione sanguigna e ridurre i rischi di problemi cardiaci.

 

Per svolgere attività di questo tipo è necessaria una programmazione professionale, personalizzata. Essa deve partire dall’analisi di dati che esprimono la situazione iniziale e poi venga allineata agli obiettivi in base al progredire degli allenamenti.

 

La preparazione dei PT ISSA Europe, la loro competenza costantemente aggiornata attraverso il Programma ECF, e la loro iscrizione al Registro CONI tramite il CSI (Centro Sportivo Italiano), li rende figure essenziali per promuovere la Salute e l’efficienza fisica tra tutte le fasce di età, dai bambini agli adulti fino ai senior. Il loro ruolo sarà cruciale nel supportare la popolazione a mantenere uno stile di vita sano e prevenire malattie croniche.

 

La responsabilità del Personal Fitness Trainer diventa così ancora più significativa. Il Personal Fitness Trainer deve essere in grado di guidare, motivare e monitorare i progressi dei propri clienti, contribuendo a realizzare i benefici che l’attività fisica può portare alla salute pubblica. L’importanza del loro lavoro viene ulteriormente sottolineata dalla possibilità di integrazione dell’esercizio fisico nelle prescrizioni mediche. E tale lavoro è valorizzato dal riconoscimento dello sport come elemento fondamentale per il benessere complessivo della società.

 

 

Autore: Adriano Borelli, Presidente ISSA Europe