15.06.2025
Attività fisica e invecchiamento, non è per forza necessario rallentare
L’età media in Italia ha ormai superato i 49 anni, ma l’invecchiamento non è una scusante per escludere le variazioni di velocità dell’allenamento e, in generale, l’attività fisica. Troppo spesso, con il passare degli anni, si tende a ridurre l’intensità e la velocità degli esercizi per paura di infortuni.
L’invecchiamento non è una patologia, non si deve interrompere l’attività fisica
Essere meno giovani non significa essere malati.
Il nostro corpo è ancora in grado di sviluppare forza e velocità, quindi potenza, a patto che venga stimolato correttamente. Grazie alle moderne attrezzature, come i macchinari a resistenza pneumatica è possibile allenarsi in sicurezza senza stress sulle articolazioni.
Qual è l’attività fisica più indicata per gli anziani?
La domanda non è posta nei termini corretti… In generale, il messaggio “rallentare” non è la soluzione!
Allenarsi con intensità e velocità, adattando carichi e metodologie, sono le chiavi per rimanere forti, agili e vitali a qualsiasi età. Capita molte volte di sentirsi dire “alla tua età meglio andarci piano, questo troppo rischioso e difficile…invasivo” eccetera.
Meglio qualità che quantità, ma rallentare, scaricare e semplificare non sono la “medicina motoria“ univoca. O meglio, ridurre il volume non vuol dire sempre migliorare la qualità.
Sono due aspetti dello stesso percorso ma differenti, si può purtroppo fare poco volume e poca qualità, seppur con le più buone intenzioni.
Questa la sintesi dell’intervento di Paolo Scatoli, dottore magistrale in Scienze e Tecnica dello Sport, alla Convention ISSA 2025. La relazione dal titolo “Potenza e longevità: allenarsi veloci per vivere meglio” approfondirà il tema delle variazioni di velocità nell’allenamento al servizio di forza, agilità e salute neuromuscolare.
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