23.05.2009
Attività fisica e mal di schiena
Anche il grande British Medical Journal si è interessato del Low Back Pain (LBP, mal di schiena) con un articolo redatto da ricercatori londinesi: la sempre maggior prevalenza di questa patologia la pone come serio problema sociale, oltre che a connetterla con l’idea di “epidemia”. La comprensione del fenomeno ha portato ad un modello “bio-psico-sociale” del mal di schiena legato a molteplici fattori. Esisterebbero due tipi di malato: chi evita e chi reagisce. Il primo ha paura del dolore, di ipotetici danni futuri e quindi si riposa in modo eccessivo aspettando che il dolore migliori, il secondo crede che il dolore comunque migliorerà, cerca di comportarsi il più normale possibile e gestisce il dolore stesso rimanendo attivo, rimanendo al lavoro e introducendo nuove attività fisiche in palestra. La cattiva gestione psicologica e comportamentale di fronte al dolore porta frequentemente alla cronicizzazione dello stesso con successiva pesante ricaduta economica globale. Viene valorizzata la figura del medico, del fisioterapista e dell’istruttore di palestra. La fiducia con il paziente/cliente deve essere reciproca. Se uno dei due attori ritiene che l’altro non segua o sottovaluti la patologia si andrà facilmente incontro ad un insuccesso con, appunto, la possibilità dell’instaurarsi di una sindrome dolorosa cronica. Da segnalare ancora una volta l’indicazione di una attività fisica in palestra.