21.03.2025
Lattato e benefici cognitivi derivanti dall’attività fisica: le evidenze scientifiche
L’attività fisica svolge un ruolo fondamentale nella preservazione e nel miglioramento delle funzioni cognitive, specialmente man mano che si invecchia. Questa relazione è supportata da una serie di meccanismi biologici complessi e interconnessi, tra cui emerge il ruolo del lattato e i suoi benefici. Questo metabolita contribuisce a rispondere alle esigenze energetiche dei neuroni durante l’attività neurale. Regola, inoltre, il sistema cerebrovascolare in risposta all’esercizio fisico. In pratica, rispondendo all’esigenza dettata dall’esercizio fisico offre significativi benefici alle funzioni cognitive.
Impatto dell’allenamento intensivo e conseguenti benefici del lattato
La ricerca ha accumulato prove consistenti che le miochine, come la catepsina B e l’irisina, prodotte dai muscoli durante l’allenamento ad alta intensità come l’HIIT, attraversano la barriera ematoencefalica e influenzano positivamente la produzione di fattori neurotrofici dal cervello, migliorando così memoria e apprendimento.
È stata avanzata l’ipotesi che il lattato sia uno dei principali mediatori che collegano i benefici dell’attività fisica alla salute mentale. In particolare, l’efficacia dell’allenamento HIIT, che produce quantità maggiori di lattato rispetto all’esercizio continuo a intensità moderata, è stata collegata non solo al miglioramento delle capacità cognitive, ma anche alla mitigazione dei sintomi di gravi disturbi mentali, come la schizofrenia e i disturbi dell’umore.
Esercizio fisico per contrastare gli effetti dell’invecchiamento cerebrale
L’invecchiamento è associato a cambiamenti fisiologici e strutturali nel cervello che possono influenzare negativamente le funzioni cognitive, inclusa una riduzione del volume cerebrale e alterazioni della plasticità sinaptica.
L’esercizio fisico regolare ha dimostrato di prevenire questi effetti negativi attraverso la promozione della neurogenesi e l’incremento dell’angiogenesi.
Per esempio, è stato riportato che regimi di esercizio aerobico di lunga durata possono preservare o aumentare il volume cerebrale in aree associate al declino cognitivo. Si migliora così la memoria spaziale e aumentano i volumi di materia grigia e bianca nelle regioni cerebrali critiche.
L’esercizio fisico aiuta, inoltre, a prevenire le ripercussioni sul cervello di gravi malattie incluso il Morbo di Alzheimer.
Prestazioni cognitive e metabolismo del lattato
Il lattato non rappresenta solo un prodotto del metabolismo muscolare, ma rappresenta un elemento imprescindibile quale substrato energetico per il cervello sotto sforzo.
A riposo, il cervello dipende principalmente dal glucosio per soddisfare i suoi fabbisogni energetici. Tuttavia, durante esercizi di alta intensità, i neuroni iniziano a dipendere maggiormente dal lattato. Esso man mano diventa il principale combustibile in risposta all’aumentato consumo energetico.
Lattato come agente energetico e neuromodulatore
Durante l’attività fisica intensa, l’aumento del lattato arterioso/sistemico fornisce al cervello la possibilità di rispondere all’immediato fabbisogno energetico.
Inoltre, si è dimostrato che il lattato supporta l’attività sinaptica e promuove il potenziamento a lungo termine. E tutto questo è correlato alla plasticità neuronale e alla formazione della memoria. Questo sostiene non solo le funzioni cognitive durante l’esercizio, ma può anche influenzarle positivamente a lungo termine.
Regolazione delle neurotrofine indotta dal lattato
L’incremento delle concentrazioni di lattato durante esercizi fisici intensi e ripetuti è associato all’aumento di fattori neurotrofici come BDNF, IGF-1 e VEGF, che sono essenziali per il mantenimento della neurogenesi e lo sviluppo continuo delle capacità cerebrali.
Questi contribuiscono non solo al mantenimento dei neuroni esistenti, ma anche alla formazione di nuovi percorsi neurali, essenziali per l’apprendimento e la memoria. La ricerca ha mostrato che l’infusione di lattato in condizioni di riposo può aumentare i livelli di BDNF nel sangue, evidenziando un effetto neuroprotettivo e promuovendo la neuroplasticità anche al di fuori del contesto dell’esercizio fisico.
Conclusioni
L’esercizio fisico, attraverso meccanismi complessi e multifattoriali in cui il lattato svolge un ruolo centrale, si dimostra un potente alleato nella preservazione e nel miglioramento della salute cerebrale.
Gli studi, in generale e sul lattato, continuano a rilevare l’importanza di una regolare e vigorosa attività fisica, sottolineando come questa non solo migliora la funzionalità cerebrale a breve termine, ma contribuisce anche a benefici più duraturi e significativi per la salute mentale.